Società tra professionisti: i compensi corrisposti ai soci sono redditi di lavoro autonomo

L’Agenzia delle Entrate, con la risposta n. 128 del 27 dicembre 2018, ha affermato che i compensi corrisposti dalla società tra professionisti ai soci per le prestazioni d’opera effettuate devono essere qualificati come redditi di lavoro autonomo.

Società tra professionisti. Con la risposta n. 128/2018, l’Agenzia delle Entrate ha affermato che i compensi corrisposti dalla società tra professionisti ai soci per le prestazioni d’opera effettuate devono considerarsi redditi di lavoro autonomo di cui all’art. 53 d.P.R. n. 917/1986, sui quali la società istante sarà tenuta ad operare la ritenuta d’acconto. Circa il trattamento fiscale di tali compensi con riguardo alla s.t.p., deve ritenersi coerente con la qualificazione come reddito d’impresa del reddito prodotto dalle società costituite in forma di società di capitali, la deducibilità in capo a quest’ultima dei compensi corrisposti ai soci per le prestazioni d’opera. Sul punto, alla luce delle recenti modifiche legislative, anche per le s.t.p., in quanto soggetti IRES, trova applicazione la derivazione rafforzata, laddove le stesse non siano micro-imprese. Pertanto, i compensi in esame saranno deducibili ai sensi dell’art. 109, commi 1 e 2, del d.P.R. n. 917/1986, sempreché la società integri i requisiti della micro-impresa. Per contro, il medesimo articolo non troverà applicazione in base al combinato disposto degli art. 2, comma 1, del d.m. 1° aprile 2008, n. 49 e dell’art. 2, comma 1, lettera a , n. 1 , del d.m. 3 agosto 2017 e i compensi corrisposti ai soci rileveranno in bilancio in base alla corretta imputazione temporale.

Agenzia_delle_Entrate_Risposta_27_dicembre_2018_n._128