Il Garante Privacy attraverso un avvertimento formale sottolinea la necessità di un intervento correttivo in materia di “pass vaccinali”, introdotti con il decreto riaperture.
Il Garante per la protezione dei dati ha evidenziato come il decreto riaperture presenti delle gravi criticità in merito alla disciplina dei pass vaccinali sottolineando a tal proposito la necessità di un intervento urgente a tutela dei diritti e delle libertà delle persone. Ciò è stato specificato in un avvertimento formale trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri, a tutti i ministeri e agli altri soggetti coinvolti. Nello specifico, secondo il Garante Privacy, il decreto riaperture difetterebbe di una base normativa in grado di disciplinare adeguatamente l’introduzione e l’utilizzo dei certificati verdi su scala nazionale. Altra questione spinosa inoltre, riguarderebbe l’incompletezza della norma in esame relativamente alla protezione dei dati, non contemplando la stessa una valutazione dei possibili rischi su larga scala per i diritti e le libertà personali. Il decreto infatti, in contrasto con quanto statuito dal regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali non specificando le finalità per il trattamento dei dati sulla salute degli italiani, lascia ampia discrezionalità in merito, con il rischio di molteplici e imprevedibili utilizzi futuri. Innanzitutto non viene specificato chi è il titolare del trattamento dei dati e la norma prevede altresì un utilizzo eccessivo di dati su certificati da esibire in caso di controllo. E’ da aggiungere inoltre che il decreto appena approvato nell’ eventualità di dati inesatti o non aggiornati rischia di incidere in maniera significativa sulla libertà di spostamento individuale. Alla luce di tali difficoltà, il Garante Privacy ha offerto al Governo la propria collaborazione.