



Delitti contro la persona | 08 Aprile 2021
Condannato il padre che percuote la figlia per non aver fatto i compiti
di Attilio Ievolella
Respinta la tesi difensiva avanzata dall’uomo. Impossibile parlare di “abuso dei mezzi di correzione”. Evidente, invece, secondo i Giudici, i maltrattamenti messi in atto dall’uomo nei confronti della minorenne.

(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 13067/21; depositata il 7 aprile)








- Nessun contatto con l’assistito: non è sufficiente per presumerne l’effettiva conoscenza del processo
- “Problemi tecnici”, il rapinatore va via a mani vuote: impossibile parlare di desistenza volontaria
- Illegittimo il sequestro di materiale informatico se il decreto non è sufficientemente motivato
- “Dammi la fede”: tono e contesto rendono più grave la rapina
- Citofonate e telefonate senza risposta: condannato per evasione



























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