Porta via cibo e birra dal supermercato, illegittimo l’arresto un’ora dopo

Confermata l’accusa per rapina. Non convalidato, invece, l’arresto effettuato dalla polizia, poiché basato sulle informazioni fornite dal personale della struttura commerciale dopo che l’indagato era riuscito a fuggire.

Porta via una birra e due confezioni di tonno da un supermercato. Viene fermato un’ora dopo, in strada, dalla polizia. Per i Giudici l’arresto è da ritenere illegittimo Cassazione, sentenza n. 45322/2017, Sezione Seconda Penale, depositata il 2 ottobre . Convalida. Ricostruita facilmente la vicenda. Un uomo, originario del Senegal, finisce sotto accusa per rapina impropria , avendo prelevato senza pagare una birra e due scatolette di tonno in un supermercato. La polizia riesce a rintracciarlo, e, trovandolo ancora in possesso del bottino, esegue l’arresto. Quest’ultima operazione, però, viene censurata dal Gip del Tribunale. Secondo il giudice per le indagini preliminari l’arresto, operato circa un’ora dopo lo svolgimento dei fatti, non è stato eseguito in flagranza e quindi è da considerare illegittimo e non va convalidato . Stessa identica posizione assumono ora i giudici della Cassazione, respingendo il ricorso presentato dal Pubblico Ministero. Decisiva la constatazione che l’arresto è stato effettuato sulla base delle indicazioni fornite dal personale del supermercato , dopo che lo straniero era riuscito a fuggire, divincolandosi, e si era allontanato . Logico, secondo i giudici, parlare di arresto illegittimo , poiché realizzato sulla base delle informazioni fornite dalla vittima nell’immediatezza del fatto , non sussistendo la condizione di quasi flagranza, che presuppone la immediata ed autonoma percezione, da parte di chi proceda all’arresto, delle tracce del reato e del loro collegamento inequivocabile con l’indiziato .

Corte di Cassazione, sez. II Penale, sentenza 15 settembre – 2 ottobre 2017, n. 45322 Presidente Davigo – Relatore Gallo Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza in data 12/05/2017, il Gip presso il Tribunale di Vicenza non convalidava l'arresto di Sa. Ib. Ni., indagato per il reato di rapina impropria di una birra e di due scatolette di tonno, ritenendo che l'arresto, operato dalla pg circa un'ora dopo lo svolgimento dei fatti, non fosse stato eseguito in flagranza. 2. Avverso tale ordinanza propone ricorso il Pubblico Ministero eccependo che l'arresto era stato operato in condizione di quasi flagranza, avendo la P.G. attivato le ricerche nell'immediatezza dei fatti. Considerato in diritto 1. Il ricorso è infondato. 2. Le Sezioni Unite di questa Corte con la sentenza Ve. hanno risolto il dibattito giurisprudenziale relativo all'identificazione del requisito della quasi flagranza, ponendo il seguente principio di diritto E' illegittimo l'arresto in flagranza operato dalla polizia giudiziaria sulla base delle informazioni fornite dalla vittima o da terzi nell'immediatezza del fatto, poiché, in tale ipotesi, non sussiste la condizione di quasi flagranza , la quale presuppone la immediata ed autonoma percezione, da parte di chi proceda all'arresto, delle tracce del reato e del loro collegamento inequivocabile con l'indiziato S.U. Sentenza n. 39131 del 24/11/2015 c.c dep. 21/09/2016 Rv. 267591 . 3. Nel caso di specie l'arresto è stato operato dalla P.G. sulla base delle informazioni fornite dal personale del supermercato dopo che l'indagato, divincolandosi era riuscito a fuggire e si era allontanato. Di conseguenza correttamente il Gip ha ritenuto illegittimo l'arresto. P.Q.M. Rigetta il ricorso.