Modello di constatazione amichevole di sinistro: che valore ha in giudizio?

Il Tribunale di Caltanissetta chiarisce che il modulo di constatazione amichevole di sinistro stradale sottoscritto dai conducenti coinvolti e completo in ogni sua parte, compresa la data, ha valore di confessione stragiudiziale resa alla parte nei confronti dei conducenti stessi, con esclusione della possibilità di provare il contrario, mentre, nei confronti dell'assicuratore, genera esclusivamente una presunzione iuris tantum. La questione. A seguito di un sinistro stradale, il conducente di uno degli autoveicoli coinvolti citava il conducente dell'altro veicolo e la società con cui questi aveva stipulato il contratto di assicurazione obbligatoria, chiedendo di essere risarcito dei danni subiti dalla propria vettura, risarcimento negato in primo grado dal giudice di pace che aveva ritenuto la domanda non corroborata da idonei riscontri probatori. In particolare, l'appellante lamentava che il giudice, erroneamente, aveva basato la propria decisione esclusivamente sugli accertamenti effettuati dal consulente tecnico d'ufficio, anziché su quanto risultava dal modello CID sottoscritto dai due conducenti. Il valore probatorio del Mod. CID confessione stragiudiziale tra le parti, presunzione per l'assicuratore. Il Tribunale rigetta la domanda, confermando la decisione del giudice di pace. Il modulo di constatazione amichevole di sinistro stradale, sottoscritto dai conducenti coinvolti e completo in ogni sua parte, compresa la data, ha valore di confessione stragiudiziale resa alla parte nei confronti dei conducenti stessi ai sensi dell'art. 2735 c.c., con esclusione della possibilità di provare il contrario, mentre, nei confronti dell'assicuratore, genera esclusivamente una presunzione iuris tantum, superabile con qualsiasi mezzo di prova anche un'altra presunzione che sia idoneo a convincere il giudice che il sinistro non si sia mai verificato o si sia verificato con modalità diverse. Il Tribunale ricorda anche alcune pronunce della Cassazione in cui si ribadisce che è vero che la confessione stragiudiziale il CID, abbiamo detto, ha valore di confessione stragiudiziale tra le parti ha la stessa efficacia probatoria di quella giudiziale, che, a sua volta, forma piena prova contro colui che l'ha fatta art. 2733, 2° comma, c.c. . Tuttavia, nei giudizi proposti ai sensi dell'art. 18 L. 990/1969 azione diretta nei confronti dell'assicuratore , poiché l'art. 23 di tale legge dispone, in tal caso, il litisconsorzio necessario, si applica non il secondo, ma l'ultimo comma dell'art. 2733 c.c., secondo cui la confessione resa soltanto da alcuni dei litisconsorti va liberamente apprezzata dal giudice. Nel caso in esame, il CTU, dopo aver rilevato che le due vetture configgenti non erano più disponibili per esaminare i danni riportati a seguito del sinistro, ha concluso che i danni, come risultanti dalle fotografie, mostravano deformazioni tra cui non vi era corrispondenza né geometrica né dinamica pertanto, la domanda risarcitoria è stata correttamente ritenuta priva di sufficienti riscontri istruttori. Ricordiamo, comunque, che oggi la legge n. 990 del 1969 è stata sostituita dal Codice delle Assicurazioni, D. Lgs. n. 209 del 2005 cfr. art. 144, norma relativa all'azione diretta del danneggiato nei confronti dell'impresa di assicurazione, di cui si occupava la legge abrogata agli artt. 18 e 23 . Il predetto codice, infatti, prevede, all'art. 354, comma 1, lett. d , l'abrogazione della legge n. 990 del 1969. L'incidente che ha dato luogo al presente giudizio è avvenuto nel 2001, sotto il vigore, quindi, della previgente disciplina.