



Lavoro subordinato | 02 Marzo 2021
Il mancato rinnovo di un contratto a termine a una lavoratrice in gravidanza può integrare discriminazione diretta
di Ilaria Leverone
Il mancato rinnovo di un contratto a termine a una lavoratrice che si trovava in stato di gravidanza ben può integrare una discriminazione basata sul sesso, atteso che a parità della situazione lavorativa della medesima rispetto ad altri lavoratori e delle esigenze di rinnovo da parte della Pubblica Amministrazione anche con riguardo alle prestazioni del contratto in scadenza della suddetta lavoratrice, esigenze manifestate attraverso il mantenimento in servizio degli altri lavoratori con contratti analoghi, ben può essere significativo del fatto che le sia stato riservato un trattamento meno favorevole in ragione del suo stato di gravidanza.

(Corte di Cassazione, sez. Lavoro, sentenza n. 5476/21; depositata il 26 febbraio)








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