Il tempo di durata del semaforo “giallo” è superiore ai tre secondi? E' congruo per arrestare l'autoveicolo

In tema di infrazioni amministrative al Codice della Strada, non rileva la durata della luce semaforica gialla, in quanto l'automobilista deve adeguare la velocità allo stato dei luoghi e una durata di permanenza della segnaletica gialla” del semaforo superiore ai tre secondi è un tempo idoneo e congruo per arrestare un veicolo, salvo che non vengano addotti ulteriori elementi fattuali che escludono l'idoneità o la congruità.

Lo ha affermato la Corte di Cassazione nella sentenza n. 27348, depositata il 23 dicembre 2014. Il caso. Con ricorso al gdp, l'attrice propone opposizione avverso quattro verbali di contestazione di infrazioni al c.d.s., tutte per aver proseguito la marcia nonostante il semaforo proiettasse la luce rossa, tutte durante le ore notturne tra il 2 Luglio e il 4 Settembre 2006 rilevate grazie l'apparecchiatura elettronica a posto fisso denominata T-Red”. Il giudicante rigettava il ricorso nel merito per l'ultimo verbale e per inammissibilità dovuta a tardività per le prime tre. In appello, il Tribunale riformava parzialmente la sentenza rigettando tuttavia il ricorso nella sua interezza in riferimento ai quattro verbali per motivi di merito in particolare, rilevava che -diversamente da quanto affermato dall'attore lo strumento tecnico era stato omologato regolarmente e il funzionamento era in linea con il prototipo campione, non presentando vizi di regolarità o conformità. L'attrice ricorre in Cassazione con un unico motivo di doglianza. Con un unico motivo di ricorso, parte attrice chiede alla Suprema Corte di Cassazione di pronunciarsi a suo favore e contro il Comune, in quanto si deduce in difesa l'omessa motivazione sulla contestazione relativa alla durata che la ricorrente assume essere di 3,365 secondi della luce semaforica gialla e sulla sua insufficienza a consentire l'attraversamento dell'incrocio in condizioni di sicurezza, come prescritto dall'art. 41, comma 10, c.d.s Tempo sufficiente. Chiamata la Seconda Sezione Civile, il giudicante rileva l'infondatezza del ricorso sulla base della incontrovertibilità dei fatti enunciati, in quanto era palese che l'attraversamento era avvenuto in costanza di luce rossa. Inoltre, non rileva la durata della luce semaforica gialla, in quanto a l'art. 41, commi 10 e 11, c.d.s. stabilisce che durante il periodo di accensione della luce gialla, i veicoli non possono oltrepassare gli stessi punti stabiliti per l'arresto, di cui al comma 11, a meno che vi si trovino così prossimi, al momento dell'accensione della luce gialla, che non possano più arrestarsi in condizioni di sufficiente sicurezza in tal caso essi devono sgombrare sollecitamente l'area di intersezione con opportuna prudenza. Durante il periodo di accensione della luce rossa, i veicoli non devono superare la striscia di arresto in mancanza di tale striscia i veicoli non devono impegnare l'area di intersezione, né l'attraversamento pedonale, né oltrepassare il segnale, in modo da poterne osservare le indicazioni b l'automobilista deve adeguare la velocità allo stato dei luoghi c una durata di quattro secondi non costituisce un dato inderogabile, purché essa non sia inferiore ai tre secondi, tempo congruo per arrestare un veicolo lanciato ad una velocità non superiore ai 50 Km/h d non vengono addotti elementi fattuali che escludono la congruità della durata determinata dalla ricorrente 3,365 secondi . Il ricorso viene così rigettato.

Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza 28 ottobre – 23 dicembre 2014, n. 27348 Presidente Oddo – Relatore Proto Svolgimento del processo G.E. con ricorso al Giudice di Pace proponeva opposizioni avverso quattro verbali di contestazione di infrazioni al C.d.S., tutte per avere proseguito la marcia nonostante il semaforo proiettasse luce rossa le violazioni erano state rilevate secondo quanto riferito in ricorso , in ore notturne, il 2 e il 30 Luglio, il 16 Agosto e il 4 Settembre del 2006, da apparecchiatura elettronica a posto fisso denominata T-Red. Il Giudice di Pace con sentenza del 30/3/2007 quanto a 3 verbali dichiarava l'inammissibilità del ricorso per tardività rigettava nel merito il ricorso avverso il quarto verbale. La sentenza, su appello della G., era parzialmente riformata dal Tribunale di Lodi con sentenza del 4/3/2009 che escludeva la tardività del ricorso con riferimento ai tre verbali e tuttavia lo rigettava nel merito con riferimento al quarto verbale confermava il rigetto del ricorso nel merito. Il giudice di appello rilevava - che l'appellante aveva dedotto con l'appello l'illegittimità dell'accertamento in quanto effettuato con apparecchiatura della quale non era provata la regolarità e la taratura - che invece lo strumento era stato regolarmente omologato, era stato installato e controllato nel suo regolare funzionamento poco prima che fossero accertate le infrazioni in contestazione, era risultato conforme al prototipo campione - che non era prevista una taratura dell'apparecchiatura in quanto non era uno strumento di misurazione - che in considerazione degli elementi documentali acquisiti risultavano geN.che le contestazioni sulla non regolarità o non conformità dell'apparecchiatura. G.E. ha proposto ricorso affidato ad un unico motivo. Il comune di Sant'A. Lodigiano ha resistito con controricorso Motivi della decisione l. Con l'unico motivo di ricorso la ricorrente deduce l'omessa motivazione sulla contestazione relativa alla durata che la ricorrente assume essere di 3,365 secondi della luce semaforica gialla e sulla sua sufficienza a consentire l'attraversamento dell'incrocio in condizioni di sicurezza come prescritto dall'art. 41 comma 10 del CdS. la stessa ricorrente segnala una circolare ministeriale che indica come consentita una durata variabile dai 3 ai 5 secondi. 2. La censura sulla durata della luce semaforica gialla non risulta sottoposta al giudice di appello con l'atto di appello, ma solo con la comparsa conclusionale pur coinvolgendo questione che richiedeva accertamenti di merito al riguardo il Comune controricorrente osserva che la durata variava tra i 4,156 secondi e i 4,196 secondi . Va comunque rilevata la mancanza di decisività del fatto che si assume essere controverso in quanto la ricorrente è stata contravvenzionata per attraversamento con luce semaforica rossa e non adduce elementi dai quali desumere anche resuntivamente che non poteva tempestivamente arrestarsi in condizioni di sicurezza, posto che l'art. 41 comma 10 CdS stabilisce che durante il periodo di accensione della luce gialla i veicoli non possono oltrepassare i punti stabiliti per l'arresto di cui al comma 11, a meno che vi si trovino così prossimi al momento della luce gialla che non possano più arrestarsi in condizioni di sicurezza. Pertanto la durata più o meno lunga della luce semaforica gialla non essendo prevista una durata minima non può assumere rilevanza alcuna. Va aggiunto che questa Corte, in relazione ai tempi di permanenza della luce semaforica gialla, ha affermato che l'automobilista deve adeguare la velocità allo stato dei luoghi e che una durata di quattro secondi non costituisce un dato inderogabile Cass. 14/8/2012 n. 14519 . Successivamente questa Corte è nuovamente intervenuta sui tempi di permanenza della luce semaforica gialla e ha ritenuto che una durata superiore ai 3 secondi deve senz'altro ritenersi congrua Cass. 1/9/2014 n. 18470 sulla base delle seguenti considerazioni - la risoluzione del Ministero dei Trasporti n. 67906 del 16.7.2007, nell'accertare che il codice della strada non indica una durata minima del periodo di accensione della lanterna di attivazione gialla, stabilisce che il tempo minimo di durata di detta luce che non può mai essere inferiore a tre secondi - tre secondi costituiscono, in base allo studio del C.N.R. pubblicato il 10/9/2001, richiamato dalla citata risoluzione ministeriale, il tempo di arresto di un veicolo che proceda ad una velocità non superiore ai 50 Km/h. Siccome la stessa ricorrente dà atto nel suo ricorso che la durata della luce gialla era di 3,3365 secondi secondo il Comune controricorrente era addirittura superiore ai 4 secondi relativamente a tre infrazioni e siccome non sono addotti elementi fattuali idonei ad escludere questa presunzione di congruità, il fatto sul quale è denunciata l'omessa motivazione risulta del tutto irrilevante la congruità del tempo di accensione della luce gialla . Non sussistendo la possibilità di ricorrere in cassazione per un vizio di motivazione su un fatto irrilevante, il ricorso anche sotto questo concorrente profilo deve essere rigettato. Le spese di questo giudizio di cassazione, liquidate come in dispositivo, seguono la soccombenza della ricorrente. P.Q.M. La Corte rigetta il ricorso e condanna G.E. a pagare al Comune di Sant'A. Lodigiano le spese di questo giudizio di cassazione che liquida in euro 800,00 per compensi oltre euro 200,00 per esborsi, oltre spese forfetarie nella misura del 15% sul compenso, oltre accessori di legge.