Il lavoratore che denuncia la scarsa sicurezza sul lavoro e successivamente punta sulle norme di categoria non può cambiare la linea processuale durante il procedimento.
Il lavoratore che denuncia la scarsa sicurezza sul lavoro e successivamente punta sulle norme di categoria non può cambiare la linea processuale durante il procedimento. Lo ha stabilito la sezione Lavoro della Cassazione con sentenza n. 1237 del 20 gennaio 2011. Il caso. Un dipendente aeroportuale che si è rifiutato di collaborare durante le operazioni di rifornimento di alcuni aeromobili è stato licenziato dalla società aeroportuale. Il giudice del lavoro ha rigettato l'istanza del lavoratore, che successivamente si è rivolto alla Corte d'Appello. Nel corso del giudizio di secondo grado, il lavoratore ha cambiato la causa petendi passando così da una generica violazione del D.Lgs n. 626/94 mancata osservanza delle norme in tema di sicurezza sul lavoro - lamentata in primo grado - alla violazione delle norme del DM 30 settembre 1985 in tema di circolazione aeroportuale, le quali difatti escluderebbero la presenza dell'operatore di servizio con la sua qualifica nell'aria in cui è stata commessa l'infrazione. I giudici di merito, rigettando le richieste del lavoratore, hanno altresì rilevato l'inammissibilità del mutamento della causa petendi. Confermato il recesso immediato. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso del lavoratore, rilevando che l'introduzione di una nuova domanda per modificare la causa petendi non è consentita in corso di causa. In particolare, la tesi della mancata osservanza delle norme in tema di sicurezza sul lavoro è smentita anche dal Collegio durante il rifornimento degli aeromobili l'assistenza dei vigili del fuoco è necessaria esclusivamente quando l'operazione è effettuata con i passeggeri già a bordo. Il lavoratore, puntando successivamente sulla peculiarità delle proprie mansioni che lo esonerebbero dall'adempimento, ha determinato un ampliamento del tema d'indagine, alterando così l'oggetto sostanziale dell'azione.